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a) Discussioni sportive sui rally Gruppo di discussione sul rally e sulle sue problematiche |
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16-09-07, 11:23 | #10 |
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Iscritto in data: Jan 2000
Messaggi: 795
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E’ stata colpa tua Colin.
Sono passati tanti di quegli anni che nemmeno ricordo quanti. Un test Subaru in circuito per la presentazione del nuovo modello e, per arricchire lo show, 2 auto da gara e 4 piloti tra i quali quel McRae che fino ad allora avevo visto passare solo in prova. Il tarlo delle corse già in me e nessun dubbio: un giro con lui. Salgo in macchina, mi legano come un salame ed uno scozzese da sempre mio idolo mi chiede: “sei un giornalista?”. No, rispondo, solo uno che vorrebbe correre. Schivo di suo diventa, stranamente, espansivo, parlottiamo fino a quando ci fanno cenno di partire. Due giri da 2 km, mi chiede se ho paura ed io rispondo che con lui al volante potevamo arrivare fino all’inferno. I miei occhi vanno dalle sue mani alla strada, dalla sua espressione tranquilla al nastro di asfalto davanti , sempre perpendicolare rispetto all’auto … mai un metro dritto. Un paio di curve prima del rettilineo finale mi domanda cosa ne penso ma io ho finito le parole, allargo le braccia, la bocca, gli occhi. Ancora a mani levate mi batte “un cinque”e dice “allora andiamo”. Dove gli altri stavano ad aspettare il loro turno al posto che fermarci passiamo di traverso raddrizzando le righe dei loro pantaloni. Staccatona sculettante e tornante. Con giro completo facile da fare per lui come per me bere un caffè. Nelle curve successive la tiene con una mano, con l’altra mi da pacchette sulla gamba sorridendo sotto i baffi. Si mettono in mezzo alla strada e ci fermiamo, a me viene solo da dire un grazie immenso mentre gli stringo la mano. Lui sorride sempre sotto i baffi. Pranzo, illustrazione commerciale e saluti. Ciao ciao, si avvicina e dice “ti aspetto con il casco”. Mi guardo intorno ma la frase era rivolta solo a me. E’ stata colpa tua Colin, da allora sono entrato nel tunnel dei rallies, quello stesso che tanto mi ha dato, tanto mi ha tolto e nel quale, oggi, mi riconosco un po’ meno. Anche perché te ne sei andato. Mattina pre-autunnale, nuvole ed un computer acceso per vedere che è successo. Leggo. Come allora di parole non ne ho. Come allora mi viene solo da dirti un grazie immenso. Per il tuo cuore, per il tuo talento ed il tuo modo di correre. Grazie. |