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02-04-08, 21:04 | #1 |
Senior Member
Iscritto in data: Dec 1999
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Buon compleanno Val Senagra Corse
Da un punto di vista personale, il 2 aprile 1998 è sempre rimasto nella mia mente per un clamoroso e per fortuna superato due di picche. Mi ha fatto quindi sorridere la scoperta del fatto che la mia scuderia, la Val Senagra Corse, sia stata fondata proprio il 2 aprile del 1998 in una serata per me tempestosa.
Un compleanno importante per un sodalizio che, ritengo, abbia sicuramente lasciato un segno importante in quello che è il nostro mondo. Se devo aprire il mio personale libro dei ricordi prevalgono soprattutto le cose belle, anche se, per me e per chi della scuderia ha fatto parte, non sono mancati momenti difficili e anche tristi. Parto dagli elementi positivi, ma non mancherò di sottolineare anche gli altri. Il mio doveroso tributo va prima di tutto al presidente Marco Asnaghi, che guida la Vs Corse da dieci anni. Prima di tutto lo considero un amico e la mia è dunque un’opinione di parte. Ma chiunque lo conosce ha grande stima nei suoi confronti per i suoi tratti caratterizzanti: serietà, coerenza e disponibilità. Ma non dimentico gli altri elementi che negli anni lo hanno aiutato nel direttivo, da Pasquale Erba – l’uomo che ha fatto cadere la Csai – a quello che è un mio personale “mito”, Federico “Buba” Martinelli. E non voglio dimenticare nemmeno Sergio Barelli, che non ha mai fatto parte ufficialmente della scuderia, ma che ha dato un contributo fondamentale per il suo sviluppo. Barelli è peraltro la persona che, insistendo parecchio, mi ha trascinato a forza in quel di Grandola, che all’epoca non sapevo nemmeno dove fosse, a conoscere la Vs Corse. Penso fosse il 1999, ma non ne sono sicuro. Da quel giorno, comunque, il primo e terzo martedì del mese ho sempre cercato di non bigiare la presenza all’Hotel Merloni, anche quando avevo turni impossibili al giornale e pure nel giorno in cui mio papà fu operato – fortunatamente con esito positivo – per una cosa piuttosto seria. E non dimentico la pazzia, perché non può essere definita diversamente, mia e di Marco Roncoroni, la sera in cui partecipammo alla riunione in cui fu in pratica sancito il passaggio all’Aci di Lecco. Diluviava. Eravamo a Grandola con il lago esondato a Valsolda e quindi non potevamo tornare a casa dalla Svizzera. La Statale Regina era bloccata per lo stesso motivo a Colonno e a Colico, quindi era impossibile scendere per tornare a casa – stiamo entrambi in Brianza - sia da Como sia dal versante lecchese. L’unico passaggio libero era quello della Valle Intelvi, che però fu interrotto pochi minuti dopo il nostro transito nel ritorno a casa per una frana a Osteno. Né io né – penso – Marco, ci siamo mai pentiti di aver fatto quel viaggio, ma fu una cosa da pazzi anche solo l’idea di uscire di casa. Infatti eravamo in giro solo io, lui e i mezzi della Protezione Civile. Agonisticamente ricordo tanti bei momenti: le vittorie assolute di Silva a Como, di Gandola al Valle Intelvi, del già citato Roncoroni e di Gioachino Corona in varie occasioni. Senza dimenticare chi si è fatto onore nelle classi (indimenticabile la vittoria di Marco Asnaghi e Maurizio Castelli in classe N3 al Rally di Como 2005, mi commuovo ancora se ci ripenso), chi ha vinto classifiche di campionati (gli ultimi Alessandro Butti e lo stesso Asnaghi lo scorso anno nel Challenge Seconda Zona e nell’Irc) e chi comunque ce l’ha messa tutta anche se non è stato gratificato dai risultati. Non dimentico i tanti amici o conoscenti di un giorno legati alla scuderia con cui ho condiviso emozioni all’insegna della comune passione per lo sport dei rally, in un sodalizio che ha avuto il pregio di non trasformarsi in una società basata sull’affarismo, ma ha proseguito il suo cammino a testa alta, senza piegare la schiena o senza prestarsi a inutili esercizi di leccapiedismo assai diffusi non solo nei rally, ma nella vita di tutti i giorni. Considero quindi medaglie al valore le battaglie che ha sostenuto la Val Senagra Corse, in ambito locale e nazionale, per uno sport più pulito. Alcune vinte, alcune perse. Ma la Vs Corse ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Infine un ricordo per alcuni amici che hanno fatto parte della scuderia e che ora non ci sono più. Un pensiero per Pietro Rumi, che non ho avuto la possibilità di conoscere. Di Pietro Castelli, scomparso nell’incidente in elicottero nell’ottobre del 2005 a Porlezza, ricordo il volto sempre sorridente. Non l’ho mai visto arrabbiato, compreso il martedì prima della sua scomparsa, quando abbiamo disquisito a lungo sulle caratteristiche della torta “sbrisolona” (lui lavorava in un panificio-pasticceria). Torta che da quel giorno non ho più mangiato fino a quando qualche mese fa a Mantova non sono salito sul podio di classe con il mio amico Strambini. Avevo promesso una coppa da dedicare a Castelli e a Pietro Carminati – altro amico scomparso nell’incidente di elicottero – e finalmente quando sono riuscito a mantenere la promessa sono tornato a gustare questo squisito dolce anche nel ricordo di quella luna disquisizione. E di Pietro Carminati ho saputo, all’epoca della sua scomparsa, che anche attraverso i rally, proprio con la scuderia, era in qualche modo riuscito a superare una difficile fase personale. Una persona, al pari di Castelli, che ho avuto la fortuna di conoscere e che ricordo sempre con affetto e con il rimpianto per una drammatica scomparsa. Senza dimenticare, infine, il sindaco di Grandola Giancarlo Petazzi, vero appassionato, sempre vicino alla scuderia, che non è più con noi dallo scorso 31 agosto. Conoscere tanta gente nuova, brave persone, amici, condividere battaglie per uno sport migliore e passare momenti significativi, belli e brutti. Questa è stata per me la Val Senagra Corse, cui ho voluto dedicare un tributo nel giorno del decimo anniversario della sua fondazione. Riconosco di essere stato un po’ lungo. Un po’ tanto lungo. Ma visto che per lavoro devo sempre stare in limiti circoscritti, almeno in questa occasione ho voluto mettere tutto quello che mi è passato per la testa. |